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Cura del Creato, Cei: “Agire con urgenza e insieme”
di ANTONIO OLIVA
“Spera e agisci con il Creato”, è stato questo l’invito di Papa Francesco per la Giornata Mondiale di preghiera per la cura del Creato che si è celebrata il 1° settembre scorso.
Per il Santo Padre sperare e agire con il Creato significa anzitutto unire le forze nella responsabilità per un’ecologia umana e integrale, via di salvezza della nostra casa comune e di chi vi abita.
“Un lavoro sinfonico e armonico per la riduzione delle emissioni, l’educazione degli stili di vita, i finanziamenti innovativi e l’uso di soluzioni collaudate basate sulla natura”, si legge in una “nota” della Chiesa cattolica italiana in occasione della Giornata del Creato che così prosegue: “Del resto, lo spettro del cambiamento climatico minaccia l’acqua, l’aria, il cibo e i sistemi energetici, ma anche la salute pubblica”. La Conferenza Episcopale Italiana (Cei) ricorda che sono oltre tre miliardi e mezzo coloro che vivono in regioni altamente sensibili alle devastazioni provocate dalle crisi ambientali, che provocano anche migrazioni forzate delle famiglie, con milioni di persone che perdono la vita in viaggi disperati.
Per i Vescovi il degrado ambientale, poi, causa guerre, accresce la povertà che, a sua volta, può aumentare, in un circolo che si autoalimenta. Sono sempre i poveri della Terra a risentire maggiormente dell’inquinamento atmosferico, nonostante contribuiscano in misura minore al problema.
E a tale proposito, la Chiesa sottolinea che i 46 Paesi meno sviluppati, per lo più africani, rappresentano solo l’1% delle emissioni globali di CO2, mentre le nazioni del G20 sono responsabili dell’80% di queste emissioni. Si tratta di sfide sistemiche distinte ma interconnesse che accrescono disparità e disuguaglianze: il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità, il degrado ambientale.
“Proprio per questo occorrono cooperazione e solidarietà globale”, ammoniscono i Vescovi evidenziando la necessità di “agire con urgenza e insieme”.
Nella “nota” della Conferenza Episcopale Italiana si legge poi che sostenere la rinascita della Creazione contribuendo, come chiede Papa Francesco, a “passare dall’arroganza di chi vuole dominare sugli altri e sulla natura all’umiltà di chi si prende cura degli altri e del Creato”, è quanto fa la Chiesa cattolica tramite il Servizio per gli interventi caritativi per lo sviluppo dei popoli. Dal 1991 nel mondo la Cei ha finanziato 107 progetti volti a contrastare il degrado ambientale, il cambiamento climatico e a salvaguardare le ricchezze naturali, a tutela degli ecosistemi in 31 Paesi, per un totale di oltre 11,5 milioni di euro.
In particolare, nella “nota” si legge, ad esempio, che grazie a un progetto, nell’Arcidiocesi di Bukavu, in Congo, è stato possibile formare donne e giovani e avviare 24 imprese agro-ecologiche per il riciclo, lo smaltimento e la trasformazione dei rifiuti organici utilizzati nelle colture domestiche per migliorare il rendimento agricolo di orti e campi.
Secondo i Vescovi un altro approccio, nel rispetto dell’ambiente, è possibile quando i piccoli si organizzano. Lo testimoniano, ad esempio, i progetti che hanno consentito a cooperative locali nel Nord est del Brasile di rafforzare reti formative innovative per l’agricoltura comunitaria e le filiere alimentari.
“Abbiamo lavorato sulla sovranità e sulla sicurezza alimentare basate sul bioma amazzonico e sulle stagioni dell’anno, sulla valorizzazione delle abitudini alimentari regionali e il pieno utilizzo di questi alimenti con eccedenze fermentate e disidratate, in particolare la manioca”, evidenzia la nutrizionista Clara Terko Takaki.
“In questo modo – aggiunge – possiamo evitare gli sprechi, eliminare i gas che aumentano l’effetto serra, ridurre la fame, migliorare le difese immunitarie e generare reddito”.
Nello specifico il progetto sulle filiere alimentari ha contribuito alla formazione di un centinaio di giovani e al miglioramento delle condizioni di vita della popolazione rurale.
Ciò è avvenuto tramite il rafforzamento delle proposte formative in ambito agro-zootecnico e la creazione di una rete di collaborazione per un periodico scambio di conoscenze ed esperienze che ha facilitato uno sviluppo agricolo sostenibile delle aree rurali coinvolte.
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